Un libro che vi farà viaggiare!
Il mio fratellone, più vecchio di me di cinque anni, amava, e ama, la fantascienza così, molto presto nella mia vita, arrivò, fra le mie mani, la Trilogia della Fondazione di Isaac Asimov.
Lessi, rapito, quegli incredibili libri, pubblicati all’inizio degli anni Cinquanta, che costituiscono il nucleo della serie il Ciclo delle Fondazioni che l’autore completò nei decenni a seguire.
Il lettore che si accingesse ad affrontare questo meraviglioso viaggio deve, quindi, compiere una scelta: iniziare dal prequel scritto nel 1988 o godersi Fondazione del 1951 che è il primo romanzo della trilogia originale ma ora è il terzo volume della saga completa?
Per facilitarvi riporto lo schema di Wikipedia:
- Preludio alla Fondazione (Prelude to Foundation – 1988)
- Fondazione anno zero (Forward the Foundation – 1993)
- Fondazione o Cronache della galassia o Prima fondazione (Foundation – 1951)
- Fondazione e Impero o Il crollo della galassia centrale (Foundation and Empire – 1952)
- Seconda Fondazione o L’altra faccia della spirale (Second Foundation – 1953)
- L’orlo della Fondazione (Foundation’s Edge – 1982)
- Fondazione e Terra (Foundation and Earth – 1986)
Qualunque sia la vostra scelta percorrerete la galassia e il tempo insieme a numerosi personaggi e alle loro avventure.
Interessantissima l’invenzione, da parte dell’autore, della psicostoria (o psicostoriografia) una scienza matematica in grado di prevedere il futuro… ma non aggiungo altro per lasciarvi l’incanto dell’opera.
Asimov è un gigante ed è ritenuto uno dei padri del genere fantascientifico. Ha pubblicato tantissimo, anche di generi diversi, compresi testi divulgativi.
Ciò che mi ha sempre colpito nelle sue opere è che mi dava la sensazione di avere la capacità di prevedere il futuro un po’ come Hari Seldon, l’inventore della psicostoria in Fondazione.
Per fare un esempio Isaac Asimov è l’inventore delle tre leggi della robotica che sono, oggi, un riferimento per l’intelligenza artificiale e lo sviluppo della robotica. Vi assicuro che leggendo le sue opere troverete molti altri esempi di questo particolare aspetto.
Di recente, scrivendo il romanzo Scripta, penso di aver intuito come abbia fatto a darmi quella sensazione ma di questo vi parlerò in un prossimo articolo.
Letture che raccontano la guerra
Il secondo libro di oggi è: Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini, scrittore afghano-americano, pubblicato nel 2003.
Racconta la storia di un ragazzino di Kabul ambientata in mezzo ai tumultuosi eventi dell’Afghanistan.
Ciò che mi affascinò in quel periodo, a parte la storia e le capacità dell’autore che resero l’opera un best seller mondiale, fu leggere di un luogo di cui sapevo pochissimo e di cui tanto si parlava nelle cronache quotidiane per via dell’invasione statunitense del 2001 e durata fino al 2021.
Fu come avere in mano uno strano cannocchiale che permetteva una conoscenza diametralmente opposta a seconda della parte da cui si girava per guardare, i telegiornali occidentali da una parte e il libro di Hosseini dall’altra.
Ovviamente, qualche anno dopo, lessi anche Mille splendidi soli (2007) che narra la storia di due donne e della loro vita durante i vari conflitti che negli anni si sono susseguiti in Afghanistan.
Racconti brevi da leggere in pochi minuti!
Ultimo consiglio per oggi è I quarantanove racconti di Ernest Hemingway.
Per chi volesse intrattenersi per pochi minuti al giorno col grande Hemingway i racconti sono senza dubbio il modo migliore.
In ogni caso quest’opera è considerata tra le più importanti dello scrittore e utilissima per coglierne lo stile basato sulla semplicità con frasi brevi e abbondanza di dialoghi.
Buona lettura a tutti e a presto con nuovi suggerimenti di lettura.
[1] L’utopia indica un assetto sociale-politico-religioso che non esiste nella realtà, ma che viene posto come modello.
[2] Una distopia è l’esatto contrario dell’utopia, cioè la rappresentazione di uno stato di cose futuro con cui si prefigurano situazioni, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi.
[3] L’ucronia non rappresenta un modello negativo o positivo, ma descrive un mondo alternativo dove la storia ha seguito un corso diverso da quello reale.